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Patto associativo

Preambolo

Le associazioni, i movimenti e le organizzazioni che operano in Italia a favore ed a sostegno della famiglia e per la promozione dei suoi diritti, nello spirito di quanto evidenziato dalla «Carta dei diritti della famiglia» (Santa Sede, 1983), riconoscono la fondamentale importanza di costituirsi in una associazione nazionale. Essa, operando nell’ambito sociale, politico ed ecclesiale secondo il principio di sussidiarietà, sarà cos“ in grado di presentarsi come espressione unitaria e di perseguire quindi con maggiore forza e rilevanza la realizzazione delle legittime aspettative e richieste delle famiglie e delle Associazioni che rappresenta.

Il Patto che fonda questa associazione (detto Patto Associativo) trae le sue origini dalla richiesta formulata dal Sinodo dei Vescovi riunito a Roma nel 1980 sul tema «I compiti della famiglia cristiana nel mondo di oggi». Papa Giovanni Paolo II, nell’esortazione apostolica «Familiaris consortio», [22 novembre 1981], al n. 46 accolse tale richiesta del Sinodo e, il 22 ottobre 1983, presentò la suddetta «Carta dei diritti della famiglia» facendo «appello a tutti gli stati, alle organizzazioni internazionali e a tutte le istituzioni e persone interessate, perchŽ rispettino questi diritti ed assicurino il loro effettivo riconoscimento e la loro osservanza.»

«Essa mira a presentare a tutti i nostri contemporanei, siano essi cristiani o no, una formulazione – la più completa ed ordinata possibile – dei fondamentali diritti inerenti a quella società naturale e universale che è la famiglia.» [L’Osservatore romano, 25.11.1983].

Nella «Familiaris consortio» al paragrafo n. 44, s’individua il «compito sociale e politico» della famiglia: «Il compito sociale delle famiglie è chiamato ad esprimersi anche in forma di intervento politico: le famiglie, cioè, devono, per prime, adoperarsi affinchŽ le leggi e le istituzioni dello Stato non solo non offendano, ma sostengano e difendano positivamente i diritti e i doveri della famiglia. In tal senso le famiglie devono crescere nella coscienza di essere protagoniste della cosiddetta politica familiare e devono assumersi la responsabilità di trasformare la società: diversamente le famiglie saranno le vittime di quei mali che si sono limitate ad osservare con indifferenza.»

Nella stessa esortazione apostolica al n. 45, nel trattare il tema «La società al servizio della famiglia», si introduce il principio di sussidiarietà: «In forza di tale principio lo Stato non può nŽ deve sottrarre alle famiglie quei compiti che esse possono egualmente svolgere bene da sole o liberamente associate, ma deve positivamente favorire e sollecitare al massimo l’iniziativa responsabile delle famiglie. Convinte che il bene della famiglia costituisce un valore indispensabile e irrinunciabile della comunità civile, le autorità pubbliche devono fare il possibile per assicurare alle famiglie tutte quegli aiuti – economici, sociali, educativi, politici, culturali – di cui hanno bisogno per far fronte in modo umano a tutte le loro responsabilità.»

L’emergenza Famiglia

«Oggi attorno alla famiglia e alla vita si svolge la lotta fondamentale della dignità dell’uomo» ha detto papa Giovanni Paolo II a Rio de Janeiro il 3.10.1997 in occasione del 2¡ incontro mondiale delle famiglie.

Nella sala del Concistoro in Vaticano, nell’incontro con i membri del Forum delle associazioni familiari, il 27 giugno 1998 Egli ha affermato: «La situazione dell’Italia e di tante altre parti del mondo è contrassegnata da sfide radicali, che occorre affrontare con coraggio e con unità d’intenti. La famiglia costituisce anche oggi la risorsa più preziosa e più importante di cui la Nazione italiana, a me tanto cara, dispone.»

Giovanni Paolo II ha poi proseguito con questa constatazione:

«E tuttavia la famiglia è ben poco aiutata per la debolezza e l’aleatorietà delle politiche familiari, che troppo spesso non la sostengono in modo adeguato, nè economicamente nè socialmente.»

Ha inoltre dichiarato:

«Ma ancora più preoccupante è l’attacco diretto all’istituto familiare che si sta sviluppando sia a livello culturale che nell’ambito politico, legislativo e amministrativo. Esso ignora o distorce il significato della norma costituzionale con la quale la Repubblica italiana “riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio”.

Nella stessa circostanza ha ribadito infine:

«Proprio la radicalità delle sfide in atto esalta l’importanza e la funzione del Forum delle Associazioni familiari. Grazie ad esso molteplici realtà associative, ciascuna con la sua specifica vocazione e tradizione, possono collaborare efficacemente alla difesa e alla promozione della famiglia

In forza di queste riflessioni, porgendo attento ascolto alle voci del mondo contemporaneo, considerando i valori contenuti nella Costituzione della Repubblica Italiana, diventa sempre più urgente riconoscere il ruolo dell’associazionismo familiare, soprattutto quando, come ora, ci si appresta a rivedere lo stato sociale.

La società occidentale si presenta frammentata e portatrice di riferimenti culturali scarsi e riduttivi, che derivano da un’interpretazione individualistica, e non personalistica, dell’uomo, della coppia, della famiglia. L’attuale tendenza verso la globalizzazione economica, culturale e operativa, se non sarà positivamente orientata ai criteri di solidarietà e sussidiarietà, non potrà che acuire le differenze tra forti e deboli, fra ricchi e poveri, col risultato di aumentare il fenomeno della marginalità sociale, sia quantitativamente che qualitativamente.

La famiglia, intesa correttamente come luogo primario d’incontro degli affetti e di trasmissione intergenerazionale dei valori e della storia delle comunità, si è manifestata attraverso i secoli come culla feconda di orientamenti e significati indispensabili per la ricerca del bene comune e per la prosperità e lo sviluppo di tutti i popoli.

La tradizione europea e l’ispirazione cristiana considerano la famiglia luogo centrale per la vita della persona e, in certo modo, garante di un ordinato sviluppo della società civile e delle stesse comunità religiose.

Lo stato sociale non solo non può ignorare le esigenze delle famiglie, ma deve considerarle un continuo termine di riferimento, introducendo, nell’ottica della sussidiarietà, solide connessioni ed integrazioni con gli Enti locali, territoriali e di altro genere.

Il Forum delle Associazioni familiari

Ciò premesso, riteniamo opportuno proseguire attraverso un «Forum» tra le associazioni familiari, un’azione comune di promozione della soggettività sociale e politica della famiglia, approfondendo il Patto Associativo sottoscritto il 30 novembre 1995 da venticinque organizzazioni familiari italiane, con l’obiettivo di renderlo più forte ed efficace sia nelle attuali contingenze sia in una visione propositiva della piena realizzazione di uno Stato democratico, correttamente articolato in formazioni sociali intermedie tra il singolo e la collettività nazionale. Occorre inoltre proseguire in un’azione formativa e attiva perchè le famiglie abbiano consapevolezza e convinzione della propria soggettività sociale e politica.

Le organizzazioni che operano in favore della famiglia riconoscono che il Forum delle associazioni familiari le rappresenta, entro i limiti definiti dallo statuto, nei confronti delle Istituzioni, delle Forze sociali e politiche, dei mezzi di comunicazione. Esse valutano positivamente il valore aggiunto che n’è derivato durante cinque anni di riflessioni comuni, di confronto nel pluralismo associativo, di sinergie operative, di valorizzazione della sussidiarietà.

Nel contempo riconoscono che non è stata mortificata o limitata l’autonomia e l’azione delle singole organizzazioni familiari. Infatti, la forza e l’efficacia del Forum è derivata dalla convergenza di operatività’ e dalla comprovata compatibilità del «proprium» di ogni organizzazione con gli orientamenti e l’azione degli organi sociali del Forum stesso.

La sussidiarietà da un lato rispetta le autonomie, dall’altro potenzia la presenza e l’operatività delle singole organizzazioni, ampliando la loro visione e comprensione della società e garantendo loro una maggiore visibilità.

Si è rilevata inoltre una rappresentatività in graduale, ma costante ascesa, nei confronti dell’opinione pubblica, delle Istituzioni parlamentari e governative, delle forze politiche e sindacali, dei mezzi di comunicazione sociale, delle comunità ecclesiali, dei gruppi culturali, sociali ed accademici, delle organizzazioni familiari e delle famiglie stesse.

Occorre però, tramite un’azione unitaria, raggiungere una presenza e un’incisività ancora maggiori, specialmente in termini di una più approfondita consapevolezza e responsabilità delle famiglie e di nuovi orientamenti culturali e di espliciti interventi politici e legislativi.

Il Patto Associativo esprime l’adesione degli organismi familiari Ðassociazioni, comitati, federazioni, istituti, movimenti, unioni che operano continuativamente a favore della famiglia- ad una organizzazione unitaria e pluralistica, attraverso la quale manifestare un impegno comune di sinergie convergenti su specifici obiettivi, nel rispetto, nella salvaguardia e nella promozione dell’originalità e della specificità, della storia e della prassi di ciascun organismo.

Patto Associativo dell’Associazione nazionale
FORUM DELLE ASSOCIAZIONI FAMILIARI

01 Il Forum delle associazioni familiari riconosce la famiglia come soggetto sociale e politico, in quanto luogo naturale di maturazione e di crescita della persona attraverso i rapporti tra i sessi e le generazioni. Come tale essa s’inserisce nel quadro di democrazia sociale in cui convivono gli altri soggetti singoli e/o associati nell’ambito civile e religioso.

02 Il Forum riconosce le associazioni, i movimenti e le organizzazioni che operano a favore della famiglia quali soggetti rappresentativi delle famiglie per l’intervento in campo sociale e politico, in ambito nazionale, europeo ed internazionale.

Principi antropologici e politici

03 Il Forum assume come fondamento e fine del proprio operare la persona umana e la considera nella sua unità psicofisica dal concepimento alla morte naturale, nella dinamica delle sue relazioni di coppia, familiari e sociali.

04 Il Forum ritiene che i diritti della persona, anche se riconosciuti come diritti del singolo, abbiano una fondamentale dimensione relazionale, che trova soprattutto nella famiglia la sua nativa e vitale espressione e il suo armonico sviluppo.

05 Il Forum si richiama alla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo (New York-10-12-1948), che all’art. 16, comma 3 afferma: «La famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società e ha diritto di essere protetta dalla società e dallo Stato».

06 Il Forum assume la Convenzione sui Diritti del Fanciullo (New York – 20 novembre 1989, ratificata dall’Italia con Legge 27 maggio 1991, n. 176) [G.U. 11.06.1991, n. 135], che nel preambolo recita «convinti che la famiglia, unità fondamentale della società ed ambiente naturale per la crescita ed il benessere di tutti i suoi membri ed in particolare dei fanciulli, deve ricevere la protezione e l’assistenza di cui necessita per poter svolgere integralmente il suo ruolo nella collettività».

07 Il Forum, in accordo con la Costituzione della Repubblica Italiana del 27 dicembre 1947, «riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio» [art. 29], istituzione ontologicamente preesistente al patto sociale e politico costituito dai cittadini.

08 La famiglia, formazione sociale avente carattere di società intermedia fra Stato e cittadino, riceve tutela dall’ordinamento giuridico, anche alla luce dell’art. 2 della Costituzione della Repubblica italiana, che «riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità».

09 Il Forum si riferisce alla famiglia e alla tutela dei suoi diritti inalienabili e di quelli dei suoi membri, cos“ come sono specificati nella Costituzione della Repubblica italiana, in modo particolare e preminente negli articoli n. 4 [diritto al lavoro], n. 30 [tutela di ogni figlio], n. 31 [provvidenze], n. 32 [tutela della salute], n. 33 [trattamento scolastico equipollente], n. 34 [diritto allo studio], n. 36 [retribuzione lavorativa sufficiente], n. 37 [la donna e la madre lavoratrici], n. 38 [inabili, anziani, disoccupati], n. 53 [concorso alle spese pubbliche].

10 Il Forum fonda la sua ispirazione ideale e programmatica nella «Carta dei diritti della famiglia» promulgata dalla Santa Sede, firmata da Papa Giovanni Paolo II il 22 ottobre 1983, costituita da un preambolo e da 12 articoli, indirizzata principalmente ai Governi nazionali e ai pubblici poteri, e rivolta anche come messaggio a tutti gli uomini.

La famiglia nella società

11 La famiglia ha diritto alla tutela anche come istituzione basilare per il funzionamento dell’economia e dell’intera società. Essa, infatti, produce per la persona beni e servizi, che costituiscono anche valori economici; investe e ridistribuisce risorse; realizza prestazioni di cura alle persone, particolarmente rilevanti in caso di malattia, invalidità, vecchiaia; realizza reti di solidarietà quotidiana e determina l’ampiezza della popolazione. Le decisioni e i comportamenti delle famiglie sono di natura sia pubblica che privata in quanto spaziano dalla nascita, mantenimento ed educazione delle nuove generazioni, alla trasmissione di valori, culture ed esperienze intergenerazionali, alla educazione all’amore ed al rispetto della natura, allo sviluppo della sensibilità verso quanto è bello, buono, giusto, grande, al vero, premessa e garanzia di una più vasta armonia sociale.

12 La famiglia, essendo la prima cellula di umanità associata, è la culla e il luogo ordinario della promozione culturale e psicologica degli affetti e della solidarietà interumana; del raggiungimento dell’identità di uomini e di donne partendo dalla condizione biopsichica di ciascuno; della risposta significativa ai bisogni fondamentali dell’essere umano. Per queste fondamentali funzioni alla famiglia deve essere riconosciuto adeguato sostegno.

13 La famiglia è soggetto autonomo nel campo delle scelte e dei comportamenti; di conseguenza lo Stato, in tutte le sue articolazioni, per il principio di sussidiarietà che ispira la Costituzione, deve promuovere e favorire l’iniziativa responsabile e la capacità associativa delle famiglie.

14 Le politiche familiari dello Stato non devono essere implicite o indirette, centrate su generici bisogni differenziati lungo il ciclo di vita individuale; bens“, valorizzando la famiglia come bene relazionale, devono garantire ad essa una serie di diritti sociali specifici, già previsti dall’Ordinamento giuridico per la famiglia in quanto tale, in vista dei compiti che è chiamata a svolgere.

15 Inoltre le politiche familiari non devono limitarsi all’ambito meramente assistenziale di lotta alla povertà e all’indigenza, ma devono avere caratteristiche sociali di promozione e di tutela della famiglia in quanto tale.

16 La famiglia deve essere riconosciuta quale soggetto attivo, consapevole e responsabile, titolare di doveri e diritti all’interno del sistema dei servizi alla persona, con particolare riferimento agli ambiti culturale, scolastico, lavorativo, sociale, assistenziale, sanitario, giuridico, psicologico e relazionale e deve poter fruire delle relative adeguate misure economiche.

17 Lo Stato, nelle sue diverse articolazioni anche territoriali, deve valutare attentamente la ricaduta sulle famiglie di tutte le sue decisioni di ordine politico, economico, fiscale, scolastico, sociale e sanitario.

Le Associazioni familiari

18 Le associazioni familiari costituiscono una risorsa di autonomia, di responsabilità e di solidarietà di grande importanza per il bene comune.

19 Le associazioni familiari hanno come compito ed obiettivo la difesa, la tutela e la promozione dei diritti della persona, dell’istituzione familiare, delle singole famiglie e dei loro membri. Esse inoltre costituiscono, in presenza di bisogni e problemi specifici, luogo privilegiato di confronto, di sostegno, di ricerca e di attivazione di servizi indirizzati ai membri del nucleo familiare.

20 Le associazioni familiari intendono far crescere nelle famiglie e nella società la consapevolezza degli inalienabili diritti di «cittadinanza» della famiglia nella convivenza civile e si propongono come strumento di rappresentanza delle famiglie stesse presso le istituzioni.

Il Forum delle Associazioni familiari

21 Il Forum, nella sua specificità di soggetto politico e culturale, ricerca, propone e promuove adeguate politiche familiari, funzionali alla formazione e alla crescita delle famiglie, nel pieno e libero svolgimento dei loro compiti e funzioni. Verifica gli effetti sulle famiglie delle politiche legislative, governative, amministrative, sindacali e dei pronunciamenti della magistratura, denunciando possibili situazioni inadeguate o controproducenti per la famiglia.

22 Il Forum intende valorizzare l’associazionismo delle famiglie e per le famiglie, curarne lo sviluppo e favorire un’attenzione positiva nei suoi confronti da parte di Istituzioni ed organismi sociali.

23 Il Forum nell’attuare i suoi compiti, cos“ come espressi nello statuto, persegue una metodologia che utilizza i principi e le regole della democrazia, in cui sono privilegiati: il libero confronto, il dialogo rispettoso e franco, il superamento di posizioni autocentriche, l’orientamento al bene comune dei cittadini e delle famiglie, la concertazione programmatica ed operativa, l’osservanza franca e leale delle decisioni assunte, il rifiuto di posizioni che inficino gli orientamenti programmatici, l’autonoma responsabile attività delle associazioni e dei movimenti e delle altre organizzazioni, membri o meno del Forum, statutariamente volte a tutelare i diritti delle famiglie e ad offrire supporti e servizi ad esse.

24 Il Forum adotta il principio della sussidiarietà, intervenendo con maggiore forza, incisività e visibilità laddove sia insufficiente o debole l’iniziativa delle singole organizzazioni familiari socie, o quando si ravvisa l’opportunità di un’azione sinergica o convergente, stimolando e potenziando l’attività delle stesse. Le suddette organizzazioni contribuiscono solidalmente alle iniziative concordate e approvate in assemblea, impegnandosi a sostenerle, comunque a non ostacolarle, secondo le proprie possibilità e gli scopi statutari, cosicchŽ si manifesti la loro condivisione delle concezioni ideali e delle finalità espresse nello Statuto.

25 Gli aderenti al Forum, soci ed osservatori, singolarmente o attraverso il confronto operativo nelle Commissioni, propongono iniziative, che il Forum stesso può assumere come proprie, o che delega, se del caso, tramite patrocinio o che affida, per un’autonoma attuazione, alle singole organizzazioni familiari sotto la loro esclusiva responsabilità.

26 Il Forum ricerca con perseveranza la solidarietà ideale ed operativa con quanti, persone singole, associazioni, enti ed istituzioni, centri culturali e scientifici, intendono promuovere obiettivi e mettere in atto strumenti a favore dell’istituto familiare, rispettando la doverosa distinzione di ambiti, competenze e responsabilità.

27 La «Carta dei diritti della famiglia» della Santa Sede (22 ottobre 1983) fa parte integrante del presente «Patto associativo».

Roma, 29 maggio 1999

La Carta dei Diritti della Famiglia