“Sono tante le belle e buone storie di accoglienza affidataria, progetti adeguatamente gestiti pur nelle difficoltà di un sistema fragile, che hanno garantito a tanti bambini la serenità necessaria per crescere in modo sano e alle loro famiglie di riprendersi da difficoltà che nella solitudine non avrebbero superato. Ma in questi giorni di ciò non si è parlato”: è uno dei passaggi più intensi della lettera aperta che le cinque associazioni del Forum delle Associazioni Familiari che si occupano di affidamento familiare (Associazione Famiglie per l’Accoglienza, Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini, Azione per Famiglie Nuove, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, Progetto Famiglia) hanno indirizzato ai direttori dei principali quotidiani nazionali, per chiedere che il ‘faro’ dei mass media sul tema dell’affido venga acceso anche sulle belle storiee sui progetti virtuosi, nella certezza che “la giustizia farà il suo corso, portando chiarezza sulla vicenda” e chiedendo “esemplarità nella pena, che non ci sia nessuno sconto per i responsabili di atti tanto gravi, perché con i bambini non si scherza e perché, per colpa di poche persone, non si metta in dubbio una legge e un’esperienza che ha fatto a tanti bambini e a tante famiglie del bene”.
“Le chiediamo quindi – prosegue la missiva ai direttori – di raccontare anche queste belle storie, senza nascondere le criticità, come reale punto di partenza per riflettere sui limiti di una normativa che evidentemente non tutela fino in fondo i bambini. È necessario riconoscere l’impegno di tante famiglie che generosamente e gratuitamente si mettono a disposizione, la serietà e il senso di responsabilità di professionisti e istituzioni che lavorano barcamenandosi nella mancanza di risorse”. Tutto questo perché “oggi l’emergenza è punire quanti abusano del proprio ruolo, mettere mano al sistema chiudendone le falle, ma anche scommettere sul rilancio dell’affido”. Un compito per il quale le cinque associazioni si mettono a disposizione, così da “contribuire non solo ad una positiva narrazione dell’affido, ma anche per portare contributi e proposte al fine di migliorare la legge 184/83 e le sue modifiche, perché l’istituto dell’affido possa essere un vero strumento di tutela e di prevenzione dell’abbandono per i bambini e di sostegno alle famiglie in difficoltà”.